Oggi mi sento un pochino polemico, dunque è la giornata ideale per tirare le somme del mese che è appena trascorso stilando la classifica delle "cose da ricordare di maggio 2007". Chart-run-down (grazie Top of the Pop) dalla 5 alla 1.
4) Mia madre ha ricominciato a lavorare. Questo vuol dire che non me la devo più sorbire a casa tutto il giorno, ma soltanto la mattina. Ma non solo: visto che aveva passato anni a subire le cattiverie di una titolare ignorante, sono molto contento anche per lei che adesso ha trovato un ambiente di lavoro piacevole. Pensate però che la tranquillità lavorativa le abbia tolto la voglia di chiamarmi 3 volte in una sera per sapere dove sono, con chi sono e quando torno? Illusi... o illuso io.
3) Il Milan ha vinto la Coppa dei Campioni, l'Inter ha vinto lo scudetto, la Juve è tornata in serie A. Al che una persona normale pensa: "Saranno tutti felici". E invece no, iniziano le polemiche del "lo scudetto mettetevelo nel c...", "voi siete ineleganti", "ok scusa, ma dacci un taglio", "almeno noi vinciamo senza rubare", "vuoi che ti spacchi la faccia", etc etc etc. Il tutto nella miglior tradizione calcistica italiana.

2) Italia - Francia: 2-0. Dopo il trionfo ai mondiali, ecco che si ripresenta la medesima sfida, ma questa volta non sul campo da calcio. Dopo una settimana passata ad insultare le baguettes, a pretendere la restituzione immediata della Gioconda ed a sostenere l'idea che forse la ghigliottina non è poi un rimedio così barbaro, la Francia ha fatto ritorno in patria con la coda (non proprio la coda...) tra le gambe. O almeno si spera.
1) Riprende l'attività del blog di Marvellouse. Vabbeh, che vi aspettavate, è la classifica del blog, dovrà pure comparire questa notizia, no ?! Ok, diciamo che questa è una meta-classifica (giusto per gli amici di epistemologia). Dopo qualche mese di inattività, ritorna ai fasti imperiali il blog più irrevente e pungente della rete. Dopo queste definizioni mi sento molto Mastrota, dunque passo e chiudo prima di perdere quel briciolo di autostima che mi rimane.
Filippo
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