mercoledì 26 dicembre 2007

Feli-photos

Arrivano direttamente dalla macchina fotografica digitale di Dario le mitiche fotografie del compleanno della Feli. Metterle tutte sarebbe impossibile, dunque beccatevi 'sto "The best of... Feli's Birthday".







PS Citazione dagli appunti dell'Elena: "A caval Donato non si guarda in bocca". Perchè, a caval Gennaro si può? Grande Argenton, sei mitica.

Filippo

martedì 25 dicembre 2007

Il primo Natale di Marvellouse

Eeeeee scende giù dal ciel, NEVEEEE. No, non nevica, però fa lo stesso. E' Natale! La regina delle feste, quella che tutti quanti amano da bambini e disprezzano da grandi. Quella che "quanto mi fanno cagare 'ste feste consumiste" e che "ma quanta cazzo di gente c'è al supermercato alla vigilia". Insomma, Happy Christmas.

Gli amici fanno la gara a mandarti gli SMS più sfigati, spesso in rima e con un'abbondante dose di "amore", "gioia", "angioletti", etc etc. Per fortuna le eccezioni esistono, come dimostra la mia amica Carol che stamattina mi ha scritto:

"In vino veritas
in bagno Badedas
in scarpe Adidas...
... e in culo un ananas!
Tanti auguri"

Nonostante ciò, qualcuno si è giustamente preoccupato della mia epica lotta alla pancetta. Ma mentre la Serena mi ricordava di non abbuffarmi troppo, i miei genitori mi stavano allegramente trasportando verso un allegro ristorante affinché seguissi il consiglio della Felicita (quella di "nel dubbio, metti le ballerine"): goditi il Natale, che alla dieta ci si pensa da gennaio. Feli docet, Lippo manget (sarebbe edit, ma poi Gian mi dice che me la meno perchè parlo latino).

E dunque eccomi qui con la pancia ben ripiena di cervo in umido, il papà di Bambi, come ho detto al mio cuginetto perchè mi lasciasse la sua porzione, e di un malvasia dolce davvero niente male.
Ora non mi resta che augurare a tutti gli amici di questo blog un felice Natale, prima di crollare sul letto in preda al torpore post-pranzo. Ma non ho detto sul letto di chi... :P
Buon Natale!

Filippo

mercoledì 19 dicembre 2007

Indovina chi

No, non è un post su uno dei giochi più belli della nostra infanzia. Quindi non chiedetemi se ha gli occhiali. No, non li ha.
Semplicemente uno dei nostri compagni di corso, precisamente Teo, ha aperto un nuovo blog e sta cercando di farlo conoscere. Così può "esprimersi", non "pubblicare". E chi vuole intendere, intenda. No, non ha la barba o i baffi.
Provate a cliccare tra i media: troverete delle fantastiche imitazioni dei nostri prof. Tutti accuratamente resi anonimi dietro alle proprie iniziali: un gioco da ragazzi riconoscerli per noi iulmini.
Sì, fa fare test allucinanti ai quali nemmeno la sua "simpaticissima" assistente sa rispondere.
Come? Sì, è proprio lui. Indovinato.

http://www.splinder.com/profile/SiR87/media

Filippo

martedì 18 dicembre 2007

E' TRoppo STRano

Certe notti (e inizio con una citazione del Liga, contenta Mumu?!) in quel di Viale Bacchiglione non si ha proprio sonno. Quando la mia Patasgnauzi (all'anagrafe Elisa) supera la soglia delle 22 e 30 (ora media della sua dipartita), spesso e volentieri si rimane a parlare fino a tarda notte dei più disparati argomenti. Esami, sogni, amici e cazzate varie. L'ultima categoria è ovviamente la più ampia, vista la vastità di questo argomento e la ancor più vasta deficienza dei protagonisti di queste discussioni. Questo è il resoconto della scorsa notte.

"Pata, ma stavo pensando... ma sai che la lingua italiana è una lingua veramente espressiva?"
"In che senso?"
"Eh, nel senso... quando dici una parola, parte del suo significato sta già nel suono che emetti!"
"..."
"Tipo, quando a una dici "puTTana" o ancora peggio "TRoia"... insomma, si capisce già dal suono che è un offesa"
"Vero... tipo "STRonzo"... minchia, è bruttissimo, senti quanto disprezzo nella parola "STRonzo", ti offende proprio anche il suono!"
"Vedi, anche le offese hanno il loro perché... tipo, se a una do della "ZoCCola" la offendo meno rispetto a quando le do della "TRoia"... insomma, la Z e la C sono più amichevoli, tipo in amicizia... invece la T e la R sono più aggressive!"
"E poi noi italiani siamo tra i pochi che hanno la R rotante... senti, "STRRRonzo", senti come ruota, è proprio una R di disprezzo!"
"Anche gli spagnoli..."
"Sì, ok, ma tipo guarda i francesi: loro con quella R risucchiata non ti offendono per una sega... o anche gli inglesi, senti quanto è innocente "Bitch"... E senti invece "TRoia" cos'è devastante"
"Cazzo, è vero... per non parlare di "BaSTaRDo" che ti umilia"
"Eh, già, è la R roteante con la T e le altre consonanti dure che esprimono il disprezzo..."
"Minchia, troppo vero... Vabbuò, STRa-noTTE Pata"
"Cretino. Notte"
Filippo

giovedì 6 dicembre 2007

Polpette a volontà

Premetto che mi sono messo a scrivere in preda ad una profonda crisi post-pranzo, dopo aver consumato tutto solo nella mia cameretta di Milano un grazioso piatto di penne pomodoro e philadelphia. Questo per dire che non ho assolutamente idea di cosa andrò a raccontare. Ed ovviamente per ribadire che, se Filippo non va da Pastarito, è Pastarito che va da Filippo. Bella lì.
Vorrei innanzitutto fare gli auguri, anche se un po' in ritardo, alla mitica Feli, che il 2 dicembre scorso ha compiuto 20 anni ed ha ufficialmente detto addio alla sua condizione di teen-ager. Vecchia che non è altro.
Ieri sera, per festeggiare l'evento, è stato organizzato un party di lusso per gli amici più intimi. Dopo un mese di preparativi (già, perchè vestito, menu, programma e musica non piovono mica dal cielo), il gran galà della Felicità, oddio queste sono le penne, si è finalmente svolto in quel di viale Certosa.

Vere protagoniste della serata sono state le polpette indiane (o pakistane, la discussione tra linguisti è ancora aperta) preparate dalla Signora Bricchi, che per l'occasione aveva fatto una comparsata direttamente from Luino. Ore ed ore di jet lag.
Le polpette in questione sono state la gioia di Dario, il ragazzo della Feli, che al nostro assaggio ha commentato: "Meno male che è arrivato qualcuno a cui piacciono, perchè alle ragazze fa schifo quest'odore". Per la cronaca: la Mumu e la Corte avevano in bocca più polpette che denti. Non facciamo di tutta l'erba un fascio.

In ogni caso, tutti abbiamo iniziato a tuffarci sul cibo, polpettazze comprese. La sorpresa è arrivata circa un'oretta dopo, quando, uno ad uno, abbiamo iniziato a ruttare un avvolgente aroma orientale.
Io fortunatamente ho terminato l'opera di digestione poco prima di addormentarmi. Ma leggende metropolitane vogliono Pier e la Mumu ancora in preda alle famigerate polpette, che continuano a rimbalzare nei loro stomaci come palline impazzite.

Morale: non mangiare le polpette indiane se hai un appuntamento galante subito dopo.

Filippo