mercoledì 26 dicembre 2007

Feli-photos

Arrivano direttamente dalla macchina fotografica digitale di Dario le mitiche fotografie del compleanno della Feli. Metterle tutte sarebbe impossibile, dunque beccatevi 'sto "The best of... Feli's Birthday".







PS Citazione dagli appunti dell'Elena: "A caval Donato non si guarda in bocca". Perchè, a caval Gennaro si può? Grande Argenton, sei mitica.

Filippo

martedì 25 dicembre 2007

Il primo Natale di Marvellouse

Eeeeee scende giù dal ciel, NEVEEEE. No, non nevica, però fa lo stesso. E' Natale! La regina delle feste, quella che tutti quanti amano da bambini e disprezzano da grandi. Quella che "quanto mi fanno cagare 'ste feste consumiste" e che "ma quanta cazzo di gente c'è al supermercato alla vigilia". Insomma, Happy Christmas.

Gli amici fanno la gara a mandarti gli SMS più sfigati, spesso in rima e con un'abbondante dose di "amore", "gioia", "angioletti", etc etc. Per fortuna le eccezioni esistono, come dimostra la mia amica Carol che stamattina mi ha scritto:

"In vino veritas
in bagno Badedas
in scarpe Adidas...
... e in culo un ananas!
Tanti auguri"

Nonostante ciò, qualcuno si è giustamente preoccupato della mia epica lotta alla pancetta. Ma mentre la Serena mi ricordava di non abbuffarmi troppo, i miei genitori mi stavano allegramente trasportando verso un allegro ristorante affinché seguissi il consiglio della Felicita (quella di "nel dubbio, metti le ballerine"): goditi il Natale, che alla dieta ci si pensa da gennaio. Feli docet, Lippo manget (sarebbe edit, ma poi Gian mi dice che me la meno perchè parlo latino).

E dunque eccomi qui con la pancia ben ripiena di cervo in umido, il papà di Bambi, come ho detto al mio cuginetto perchè mi lasciasse la sua porzione, e di un malvasia dolce davvero niente male.
Ora non mi resta che augurare a tutti gli amici di questo blog un felice Natale, prima di crollare sul letto in preda al torpore post-pranzo. Ma non ho detto sul letto di chi... :P
Buon Natale!

Filippo

mercoledì 19 dicembre 2007

Indovina chi

No, non è un post su uno dei giochi più belli della nostra infanzia. Quindi non chiedetemi se ha gli occhiali. No, non li ha.
Semplicemente uno dei nostri compagni di corso, precisamente Teo, ha aperto un nuovo blog e sta cercando di farlo conoscere. Così può "esprimersi", non "pubblicare". E chi vuole intendere, intenda. No, non ha la barba o i baffi.
Provate a cliccare tra i media: troverete delle fantastiche imitazioni dei nostri prof. Tutti accuratamente resi anonimi dietro alle proprie iniziali: un gioco da ragazzi riconoscerli per noi iulmini.
Sì, fa fare test allucinanti ai quali nemmeno la sua "simpaticissima" assistente sa rispondere.
Come? Sì, è proprio lui. Indovinato.

http://www.splinder.com/profile/SiR87/media

Filippo

martedì 18 dicembre 2007

E' TRoppo STRano

Certe notti (e inizio con una citazione del Liga, contenta Mumu?!) in quel di Viale Bacchiglione non si ha proprio sonno. Quando la mia Patasgnauzi (all'anagrafe Elisa) supera la soglia delle 22 e 30 (ora media della sua dipartita), spesso e volentieri si rimane a parlare fino a tarda notte dei più disparati argomenti. Esami, sogni, amici e cazzate varie. L'ultima categoria è ovviamente la più ampia, vista la vastità di questo argomento e la ancor più vasta deficienza dei protagonisti di queste discussioni. Questo è il resoconto della scorsa notte.

"Pata, ma stavo pensando... ma sai che la lingua italiana è una lingua veramente espressiva?"
"In che senso?"
"Eh, nel senso... quando dici una parola, parte del suo significato sta già nel suono che emetti!"
"..."
"Tipo, quando a una dici "puTTana" o ancora peggio "TRoia"... insomma, si capisce già dal suono che è un offesa"
"Vero... tipo "STRonzo"... minchia, è bruttissimo, senti quanto disprezzo nella parola "STRonzo", ti offende proprio anche il suono!"
"Vedi, anche le offese hanno il loro perché... tipo, se a una do della "ZoCCola" la offendo meno rispetto a quando le do della "TRoia"... insomma, la Z e la C sono più amichevoli, tipo in amicizia... invece la T e la R sono più aggressive!"
"E poi noi italiani siamo tra i pochi che hanno la R rotante... senti, "STRRRonzo", senti come ruota, è proprio una R di disprezzo!"
"Anche gli spagnoli..."
"Sì, ok, ma tipo guarda i francesi: loro con quella R risucchiata non ti offendono per una sega... o anche gli inglesi, senti quanto è innocente "Bitch"... E senti invece "TRoia" cos'è devastante"
"Cazzo, è vero... per non parlare di "BaSTaRDo" che ti umilia"
"Eh, già, è la R roteante con la T e le altre consonanti dure che esprimono il disprezzo..."
"Minchia, troppo vero... Vabbuò, STRa-noTTE Pata"
"Cretino. Notte"
Filippo

giovedì 6 dicembre 2007

Polpette a volontà

Premetto che mi sono messo a scrivere in preda ad una profonda crisi post-pranzo, dopo aver consumato tutto solo nella mia cameretta di Milano un grazioso piatto di penne pomodoro e philadelphia. Questo per dire che non ho assolutamente idea di cosa andrò a raccontare. Ed ovviamente per ribadire che, se Filippo non va da Pastarito, è Pastarito che va da Filippo. Bella lì.
Vorrei innanzitutto fare gli auguri, anche se un po' in ritardo, alla mitica Feli, che il 2 dicembre scorso ha compiuto 20 anni ed ha ufficialmente detto addio alla sua condizione di teen-ager. Vecchia che non è altro.
Ieri sera, per festeggiare l'evento, è stato organizzato un party di lusso per gli amici più intimi. Dopo un mese di preparativi (già, perchè vestito, menu, programma e musica non piovono mica dal cielo), il gran galà della Felicità, oddio queste sono le penne, si è finalmente svolto in quel di viale Certosa.

Vere protagoniste della serata sono state le polpette indiane (o pakistane, la discussione tra linguisti è ancora aperta) preparate dalla Signora Bricchi, che per l'occasione aveva fatto una comparsata direttamente from Luino. Ore ed ore di jet lag.
Le polpette in questione sono state la gioia di Dario, il ragazzo della Feli, che al nostro assaggio ha commentato: "Meno male che è arrivato qualcuno a cui piacciono, perchè alle ragazze fa schifo quest'odore". Per la cronaca: la Mumu e la Corte avevano in bocca più polpette che denti. Non facciamo di tutta l'erba un fascio.

In ogni caso, tutti abbiamo iniziato a tuffarci sul cibo, polpettazze comprese. La sorpresa è arrivata circa un'oretta dopo, quando, uno ad uno, abbiamo iniziato a ruttare un avvolgente aroma orientale.
Io fortunatamente ho terminato l'opera di digestione poco prima di addormentarmi. Ma leggende metropolitane vogliono Pier e la Mumu ancora in preda alle famigerate polpette, che continuano a rimbalzare nei loro stomaci come palline impazzite.

Morale: non mangiare le polpette indiane se hai un appuntamento galante subito dopo.

Filippo

domenica 28 ottobre 2007

Citazione memorabile

"Non ho mai cantato in vita mia e non inizierò stasera.
Se proprio devo uccidere qualcuno, preferisco farlo a mani nude"

Serena

sabato 20 ottobre 2007

Tanti auguri a me

Oggi è il mio compleanno. Compio 20 anni, dunque non sono più un teen-ager. Dovrò smetterla di comprare le figurine, sfogliare i fumetti e leggere il Cioé. No, scherzo, il Cioé non l'ho mai letto. Davvero. Era uno scherzo. Lo giuro.

Ieri sera, appena diventato ventenne, mi è successa una cosa incredibile. Sono stato investito da un gatto. Lo so, non posso più raccontare stronzate da teen-ager. Ma è vero. Lo giuro.

La Deny ed io stavamo tornando da Borgonovo, quando un gatto a macchie bianche e nere ha attraversato la strada di corsa ('ste bestie juventine). Non avendo bevuto ed andando sempre ad una velocità moderata (si sa mai che legga un vigile o qualcuno di simile), sono riuscito a frenare in tempo e mi sono inchiodato in mezzo alla strada. A non fermarsi è stato il gatto, che è andato a sbattere contro il paraurti della mia Yaris. Per poi scappare in un cortile e fissare la mia macchina con una faccia da cretino che pensavo fosse possibile solo a certi di Relazioni Pubbliche.

Ma ditemi voi...

Filippo

domenica 14 ottobre 2007

Un colloquio spettacolare

Maggio, Duomo di Milano. Fisso davanti alla vetrina di David Mayer, aspetto che la Granatina mumu e la Micky Piadina attraversino la strada. Al che mi si avvicina una ragazzotta piuttosto carina e mi chiede: "Ciao, sei interessato a lavorare nel mondo dello spettacolo?". Lascio i dati, mentre più in là le mie amiche ridacchiano pensando già a come sfottermi in seguito. Se non che la tipella si rivolge anche a loro e porge la stessa domanda. Niente sfottò.
Giugno, sempre Duomo di Milano. Il Giamma ed io passeggiamo tranquillamente davanti alle vetrine della Rinascente. Al che mi si avvicina un'altra ragazzotta piuttosto carina e mi chiede: "Ciao, sei interessato a lavorare nel mondo dello spettacolo?". Lascio i dati anche stavolta, mentre lei sorride. Poi guarda il Giamma. E se ne va.
Questa mancata richiesta è costata qualche mese di psicanalisi al mio migliore amico.

Ottobre, zona S. Ambrogio. L'agenzia di moda PF Immagine (con le mie iniziali, che tenera) mi contatta per un colloquio. Io rido e accetto. Qualche ora prima dell'appuntamento mi mandano pure un messaggio di incoraggiamento, ricordandomi l'indirizzo che ovviamente mi ero dimenticato ed augurandomi in bocca al lupo per la grande prova che mi avvrebbe atteso qualche ora più tardi. Assurdo.
Ovviamente chiedo al mio socio Giamma di accompagnarmi. Ed ecco che nel tragitto, mentre noi ridiamo come dei cretini ed iniziamo una disperata ricerca di un Mc Donald's, ci imbattiamo in un tipo biondo, alto poco più di me: sul volto i segni di una lampada fatta qualche ora prima, i capelli biondi ultra ingellati, abbigliamento fighettissimo tutto Tommy Hilfiger comprensivo di smanicato imbottito. Peccato per i 27 gradi.

Entriamo nell'agenzia e ci ritroviamo davanti un ragazzo con occhiali da sole (al chiuso, mah) e tre ragazzine di cui: la prima agitatissimi che continua a ripetere "Oddio, speriamo vada tutto bene", la seconda con un grazioso volto che palesava una parentela con l'urlo di Munch e la terza che avrebbe comodamente potuto mangiare le altre due in un sol boccone. Gnam.

Entra una ragazza della PF Immagine ed inizia a chiedere: "Tu devi fare il provino?". Lo chiede alla ragazza tesissima. Lo chiede al ragazzo occhialuto. Lo chiede all'urlo di Munch. Lo chiede alla lottatrice di sumo. Lo chiede a me. Poi guarda il Giamma. E chiude la porta.
Altri tre mesi di terapia.

Il colloquio ha annoverato domande del calibro di "Da 1 a 10, quanto vorresti lavorare nel mondo dello spettacolo?", "credi di essere una persona determinata?", "facci una presentazione di te stesso". Pessimo. Ma la domanda fondamentale resta pur sempre "credi che i tuoi genitori sarebbero disposti a pagarti un book fotografico?".

Esco, mentre la ragazza mi ripete che il giorno seguente mi avrebbe fatto sapere il verdetto. Nella sala d'aspetto è seduto il biondo griffato Hilfiger. Tana. Il giorno dopo ho ricevuto due chiamate dall'agenzia, ma non ho potuto rispondere. La prima, perché ero in metro. La seconda, perché ero in macchina con mio padre e non volevo che sapesse che ho fatto questo colloquio. Chissà se mi avrebbero preso...
Filippo

lunedì 17 settembre 2007

Chi è Chris Crocker?

La pessima performance di Britney Spears agli MTV Video Music Awards di quest'anno ha avuto la stessa pubblicità mediatica dell'attacco alle Torri Gemelle. In effetti è stato un fatto davvero grave; e ovviamente i giornali e le televisioni si sono letteralmente sprecati a suon di "la carriera della Spears è conclusa", piuttosto che "stiamole vicino in questo momento di difficoltà". Assurdo.
Tuttavia, il fenomeno è andato ben oltre. Cosa accade su Youtube a poche ore dalla disatrosa esibizione? Viene pubblicato un video girato da un fan della popstar, un finto biondino efebico che non lascia interrogativi sul proprio orientamento sessuale. Ed ecco che quel disperato "Leave Britney alone!" diventa tormentone.




Ora. La malattia dilaga, e Chris Crocker, questo il nome del biondino, diventa una superstar. Tutti i telegiornali americani mandano in onda il suo straziante sfogo in favore della sua Britney. Ed un DJ traduce tutto ciò in musica, creando il suo singolo d'esordio.




Non ho parole. Davvero.

Filippo

venerdì 14 settembre 2007

Dissidio interiore

Forse oggi non è proprio la giornata più adatta per aggiornare il blog. Sono un po' nervosetto, e poi Jan mi consiglia l'eutanasia. Però "chemmefrega": quindi lo aggiorno.

Purtroppo non ho dato l'esame dell'11. A sole ventiquattro ore dalla prova mi mancavano ancora 200 deliziose pagine del libro "L'industria culturale", sul quale i miei amici dell'università mi hanno detto esserci domande del tipo: "A che pagina viene citato per ben 4 volte lo storico dell'arte Erwin Panofsky?". Schifo.

Dunque, dopo aver preso una valanga di nomi dai miei ("Vedi a uscire tutte le sere?!"), ho deciso di tentare il doppio colpo al prossimo appello. Non scriverò più date e nomi degli esami, perché ho un improvviso attacco di scaramanzia. La Marchi mi ha detto di non farlo, e di mandarle una busta con 1000 euro in contanti. Io ubbidisco, perché sono malleabile. Forse troppo.

Detto ciò, il mio lettore mp3 ha ufficialmente chiesto il licenziamento. Si è messo in mutua perché dice di essersi rotto l'auricolare sinistro a causa del mio uso sconsiderato, e sembra abbia intenzione di intraprendere le vie legali. Maledetto ingrato.

Andrà sostituito. Ma devo anche comprarmi il portatile, e non so a quale dei due aggeggi tecnologici dare la precedenza: anche perché sta per arrivare sul mercato l'Ipod touch, figosissimo ed incredibilmente IULM style. Ho un dissidio interiore.

Volete darmi qualche consiglio? Tanto alla fine farò come al solito di testa mia, ma almeno potreste tentare di farmi ragionare.
Allora ci conto, un bacione a tutti
Filippo

giovedì 6 settembre 2007

E' tempo di riprendere

Il tempo vola, e l'11 settembre sembra sempre più vicino. Questa triste data corrisponde alla meravigliosa giornata in cui dovrò sostenere l'esame di "sociologia dei processi culturali", volgarmente detto "socio", per il quale sto preparando 3 deliziosi libri dei quali capisco in media una frase ogni cinque. Felicità.
Ipermediazione, rimediazione, loisir e trasparenza dei media. Una serie di paroloni inerenti allo studio dei media, che stanno riuscendo a rovinare tutte quante le attività che più mi piacciono (guardare la tv, andare al cinema e navigare su internet): ditemi voi quale mente malata riuscirebbe a leggere dietro a Disneyland un rimodellamento dei concetti di città turistica, genere cinematografico, trasmissione televisiva e centro commerciale statunitense. Un applauso per il signor Bolter.
Nonostante l'ansia da prestazione che aumenta via via ogni giorno, riesco ancora a trovare il tempo per una vita dignitosa. Come ogni settembre, mi sono iscritto in palestra. Terrò il conto di quante volte in un mese riuscirò/vorrò andarci e spero vivamente di superare le 10.
Piccolo pensiero per il mio amico Giamma, anche se tanto so che non legge mai il mio blog: vai tranqui che non tu non ci hai perso niente. Tornerà supplicando ed allora dovrai avere le palle per dire di "no". Ci scommetto la mia borsa dello IULM.
Terminata questa parte in codice, dedicherei una riga di silenzio per ricordare Gigi Sabani ed il big Luciano Pavarotti, che ci hanno lasciati entrambi nel corso della settimana.

Ultima notizia: oggi è uscito il nuovo video di Jennifer Lopez, Do it well. So che mi perdonate da sempre la mia fissazione per la chica del Bronx, quindi se vi va guardatevi 'sto filmato. Ok, non vi va. Non importa.
Baci a tutti


Filippo

giovedì 30 agosto 2007

Odio

Odio la pubblicità in mezzo ai film.
Odio la pasta scotta.
Odio aspettare un messaggio che non arriva.
Odio la pioggia quando devi studiare, perché ti fa venire sonno.
Odio il sole quando devi studiare, perché preferiresti uscire.
Odio non sapere cosa fare.
Odio chi tradisce, in amore ed in amicizia.
Odio le canzoni di 50 cent.
Odio quando non posso fare altro che stare a guardare.
Odio le code al casello.
Odio i lavori in corso che non finiscono mai.
Odio Fabrizio Corona.
Odio andare al cinema per vedere un film del cavolo.
Odio non essere considerato quanto vorrei.
Odio i leccaculo.
Odio il prezzo della benzina che sale.
Odio chi vive di pregiudizi.
Odio chi non capisce, e ancora di più chi non vuole capire.
Odio la sveglia quando ho un sonno boia.
Odio la gelataia di piazza Duomo.
Odio le soap opera del pomeriggio.
Odio le salsine nei panini del Mc Donald.
Odio i falsi.
Odio non poter rimediare ai miei errori.
Odio chi ferisce i miei amici.
Odio lo spazio, e ancora di più il tempo.
Odio essere dato per scontato.
Odio la gelosia.
Odio quando finiscono gli estathé.
Odio gli estathé decaffeinati.
Odio aspettare senza motivo.
Odio le brioches con i confetti di zucchero sopra.
Odio i semini nel gelato alla fragola.
Odio gli egoisti.
Odio chi non ha rispetto per il lavoro altrui.
Odio chi pretende, e non dà niente.
Odio aver paura.

Filippo

lunedì 27 agosto 2007

VIP Spagna 2007

Come anticipato, eccoci giunti alla top 7 dei personaggi incontrati durante il soggiorno estivo d'oltre-Pirenei. Ma non perdiamo tempo in chiacchiere ed iniziamo subito. Vai con la chart-run-down (oddio, sembro la cinese di Top of the pop...)!

7) Ale di Bologna. Che in realtà non è proprio di Bologna, è di Trieste, ma si è traferito in Emilia per lavoro, perchè, sapete, fa il tributario, che è un lavoro piuttosto complicato, anche se interessante, e non ti lascia tantissime ferie, e allora quelle poche che ha decide giustamente di impiegarle a ... rompere i coglioni a chi sta cercando di divertirsi a Torremolinos. Ma quanto è bello ritrovarsi una cozza logorroica attaccata ai coglioni? Non troppo. Specialmente se alla sera ti pedina per tutti i locali, esibendo un'imbarazzante t-shirt di Hello Spank e dichiarando pubblicamente di essere un ballerino hip-hop. Inopportuno.

6) Luka. Che non so se scrive con la "K" o con la "C", ma la lettere straniera esprime al meglio la sua condizione di altoatesino emigrato in Spagna per lavoro. Cinquant'anni d'uomo vissuto, un'esperienza che trasuda da ogni poro della pelle. Peccato per la scelta un po' expensive del ristorante in cui ci ha portato: due antipasti del cavolo ed un pesce evidentemente laccato d'oro, un tale besugo che non ha nulla da spartire con il Gabibbo, per un totale di 55 euro a persona. Con Mastercard. Ya, ya.

5) Antonio. E' stata la nostra guida turistica, e per questo gli vogliamo un gran bene. E mantiene il primato per essere l'unico malaghegno a rendersi conto della truzzaggine dilagante e nauseabonda dei suoi concittadini. Nonostante ci abbia proposto di accompagnarlo all'obrobrio della Feria di Malaga, una sorta di festa di Borgonovo ingigantita e molto più tamarra (e già quest'ultima non è da sottovalutare in quanto a tauri), per il resto è stato un autentico ragazzo d'oro. Scarpe della Lumberjack a parte.

4) Manu. Al motto di "Aqui todo el mundo pippa", ecco che a Granada lo zio Claudio ammalia questa splendida quarantenne sosia di Loretta Goggi. E allora arrivederci a Torremolinos, dove la ritroviamo dietro al bancone del bar "La Gorilla", un locus amenus della felicità sintetica. Con una figlia diciannovenne che la invita alla sobrietà, un matrimonio naufragato alle spalle ed un compagno attuale dalle idee un po' troppo confuse: un affresco eloquente di un'eterna adolescente ribelle. Che invece che tra i capelli, la riga se la fa in bagno.

3) La Tìa Paco. Proprietario del bar "La Gorilla", costui è uno degli imprenditori più capaci dell'intera Costa del Sol. Trovare, arredare e dirigere un piccolo barettino in un giardino interno di una località turistica è cosa da tutti. Nascondere dietro a questa attività un fruttuoso commercio di polvere bianca, beh, questa è una cosa da Paco. Denti (e setto nasale) distrutti a parte, si è reso famoso per il saluto "Biba la Itallia" che ci dedicava ogni volta. Nonostante fossimo l'unico gruppo di clienti a consumare unicamente sostanze liquide.

2) Bola. Pittore, artista, cantante. Un ultra-sessantenne che si toglie anni ed anni dalla carta d'identità, e si rincoglionisce ogni giorno di più a suon di alcol e chissà cos'altro. Una vera mascotte, resa indimenticabile da un impeccabile repertorio di melodie italiane: hit dell'estate, la versione rivisitata di "Ti vollio incullare". Cristian e Claudio ringraziano ancora questo fantascientifico individuo per aver consigliato loro di assaggiare l'Ajo blanco. Una zuppa di aglio raffreddata con ghiaccio e spolverata di mandorle.

1) Dolores. E' la zingara di Albaicin a trionfare nella nostra classifica, grazie alla statura direttamente proporzionale alla larghezza ed a quel gragarozzo da pellicano che ci ha fatti innamorare. Imprenditrice astuta, vende nacchere a 7 euro e legge la mano a prezzi variabili a seconda della lunghezza delle varie linee. Il delirio, però, si scatena all'uscita: "Dolores, que en el culo te van-den-brodes". Il significato lo cogliamo solo in parte, ma una settantenne che si definisce in questi termini non può che vincere la nostra sfida.

Filippo

mercoledì 22 agosto 2007

Spagna, non la Ivana

Eccomi qui. Dopo qualche settimana di assenza, riapre ufficialmente il vostro blog preferito, lo spazio su internet più bello del mondo intero, il sito dei vostri sogni. Oltre a questo, riapre anche il blog di Marvellouse, contenti? Fate segno di sì. Bravissimi.

E ritorno direttamente dalla grande cugina Spagna, che ho avuto l'occasione di visitare dal 7 al 16 di questo mese. Il viaggio è iniziato con due fantastici giorni a Granada, una delle più belle città dell'Andalusia. Non lo dico tanto per dire, lo sapete che non sono un tipo da luoghi comuni. Perchè si sa, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. E con l'euro è un po' tutto raddoppiato.

Purtroppo non sono riuscito a visitare l'Alhambra, con grande delusione di mio padre che è un accanito fan dell'omonima Seat. W le monovolume.

Tuttavia la cattedrale, il quartiere di Albaicin, la Plaza Nueva e tante altre piccole meraviglie hanno reso indimenticabile la nostra permanenza nella mitica Granada. Un grazie particolare ai gestori della tavernetta Minotauro, che ci hanno allietati con delle deliziose tapas e la migliore sangria che abbia mai bevuto.

Un po' meno grazie a chi ha progettato la rete urbanistica della città. Si narra che anche nel medioevo, la città fosse un'autentica fortezza, perchè anche i nemici più agguerriti restavano letteralmente disorientati davanti alla stupidità dei sensi unici del reticolo stradale. Vabbeh.

Terminata la parentesi culturale della vacanza, eccoci finalmente sulle spiagge meridionali di Torremolinos, una ridente cittadina della costa del Sol. Qui si guadagna in mare, spiaggia e locali notturni, ma si perdono irrimediabilmente la cultura ed il fascino spagnoli.

Per fortuna ci pensa la spiaggia Bolonia, direttamente sull'oceano Atlantico a risollevarci il morale: un vero paradiso naturale, con tanto di stupefacente collinetta di sabbia che sovrasta la pineta circostante. Un vero spettacolo.

Questa vacanza, però, non sarebbe stata mai così speciale senza la presenza dei miei due carissimi compagni di viaggio, Cristian e lo zio Claudio. Un grazie speciale ad entrambi.

Ma vi state forse chiedendo quali personaggi, quali storie si celano dietro a questi 10 giorni passati in terra straniera? No? Antipatici che siete.

Comunque sia nei prossimi giorni, potrete leggere curiosità, speciali e quant'altro sulla mia personalissima avventura andalusa. Che vi piaccia o no. A presto

Filippo

martedì 24 luglio 2007

Camogli

Stordito dalla fame
lungo le tortuose strade liguri,
una visione riecheggia alla mente.
Delirio di focaccia,
tripudio di prosciutto,
con straziante epilogo
di morbido formaggio.
E' questa la magia
di un panino Camogli.


Gianmaria Rustichella
il poeta di Camogli

lunedì 23 luglio 2007

Domenica a Camogli

Ore 7:00, la sveglia suona a casa di Cristian. Apre un occhio, prende il cellulare e postpone di 10 minuti.
Ore 7:10, la sveglia risuona a casa di Cristian. Apre l'altro occhio, prende il cellulare e toglie l'allarme. E buonanotte.
Sono ormai le 10 e 30 passate, forse anche le 11, quando ci si sveglia e ci si ricorda del perchè avessimo puntato la sveglia così presto: andiamo al mare.

Passiamo a svegliare Gian, che mugugna e si rigira nel letto come un Cicciobello prima nanna. Tenerissimo. Colazione veloce, poi si inizia a decidere cosa fare. Dai andiamo, no è tardi, tanto per fare un giro, ma chissà che traffico, che cazzo dici. Gian si dichiara disponibile solo ed unicamente per andare a Varazze. Ok, si va. Solo che sbagliamo strada e arriviamo a Camogli. Fa lo stesso.

- Camogli, mi ricorda qualcosa... -
Silenzio.
- Il panino dell'autogrill -
- No, ma dai, qualcosa di culturale... c'era qualche poeta? -
- Boh, Montale è della liguria? -
- No, Montale è alla periferia di Piacenza -
- Coglione -.

Arriviamo a Camogli e troviamo un fantastico posteggio a 10 minuti dal centro della cittadina (e a 12 dalla fine del paese), che per attirare i clienti mostra un cartello con scritto "Parcheggi in centro: COMPLETI". Peccato che la scritta "completi" sia stampata, e dunque sia fissa indipendentemente dallo status dei posteggi in centro. Per simpatia, ma soprattutto per fame, lasciamo la macchina lì e amen.
Passiamo davanti alla piazzetta "Gente di mare" (dedicata ai fan di Umberto Tozzi), ed arriviamo, dopo qualche minuto di smarrimento, nel rigoglioso centro di Camogli. Dove, almeno per il momento, Gian ed io abbiamo una sola fissa: focaccia.
Saccheggiamo il panificio più vicino e ci sediamo su una panchina per gustare la specialità del posto, la celeberrima focaccia col formaggio. Data la consistenza del prodotto, una cannuccia ne avrebbe facilitato l'assunzione. In mancanza di altro, la pieghiamo in 8 e mangiamo. Buona, forse un po' fredda.

Cerchiamo un buco tra un carnaio di gente. Troviamo un angolino di graziosa spiaggia ricoperta di tanti piccoli sassolini appuntiti che tra le scapole sono davvero un amore, e ci stendiamo al sole. Dopo un'oretta, naturalmente, le case adiacenti decidono di fare ombra proprio sul nostro angolino, e allora fanculo.

Velocissimo giro per il centro del paese, più per cercare un ristorante che per altro, e poi ritorniamo alla spiaggia, con l'intenzione di farci un bagno.
Spostiamo tutte le nostre mercanzie vicino alla riva e ci tuffiamo nel blu della liguria. Peccato per i sassi sottostanti (più odiosi delle mestruazioni con un costume bianco, più odiosi di una panda in corsia di sorpasso) ed i residui tossici galleggianti che ci costringono alla ritirata dopo pochi minuti. Ci stendiamo al sole, Gian si addormenta e russa.

Verso le 18 e trenta decidiamo di andare in un bar per provare la strana specialità della casa, una sorta di gelato molto più ghiacciato alla frutta. Giusto per non sbagliare l'ordinazione, mi avvicino al banco per chiedere conferma.
- Dimmi -
- No, sono seduto lì al tavolino, ma vorrei sapere... -
- Chiedi pure -
- Come si chiama questa cosa ghiacciata, alla frutta? -
- Granita... -
Silenzio.
- E basta? -
- Eh... sì...-
-Ah ... grazie ...-

Ci sediamo al tavolino tutti e tre, Cristian sfoglia la Gazzetta. Accanto a noi un'allegra vecchietta è seduta al tavolo del bar con il proprio consorte, sorseggia un crodino e parla al telefono con la nipotina.
- Sì, stella, hai fatto il bagno? Braaaava, la mia piccolina. Senti, adesso ti lascio perchè sono in un negozio e devo pagare! Un bacione, sì, ciao, ciao! -. Mette giù e si strafoga di salatini.
Vecchia falsa di merda.

Riprendiamo la strada verso il parcheggio, e visto che Cristian non ha fame, ci convince tutti quanti a non perdere l'opportunità di cenare a Recco, il paese più in là.
Arrivati a Recco, rapido giro per il centro alla ricerca di un qualche localino; Cristian scarta la Tavernetta e si dirige verso un simpatico vecchietto che sta annaffiando le piante per chiedergli informazioni. Il gentilissimo signore, brandendo la canna e rischiando più volte di fare un'altra doccia a Cristian, ci indica il ristorante Alfredo. Con una voce degna di un imitatore del Gabibbo.
Ma Alfredo, famoso per le astute scelte in fatto di turismo, ha deciso di chiudere il ristorante per tutta la stagione di punta; riapre il 4 agosto, se volete aspettare.
Torniamo dal Gabibbo, che questa volta ci indica la pizzeria il Ponte.

Gian vuole la pasta con le vongole, Cristian pure, io voglio le trofie col pesto. Subito dopo l'ordinazione parte una discussione sulla scritta (minimo per 2 persone) accanto al nome "Spaghetti con le vongole". Gian avanza il dubbio che, forse, ordinandone 2 porzioni, arriveranno 4 piatti, perchè ognuno era minimo per 2 persone. La fame fa strani effetti, a volte.

Torniamo a casa, cercando di non rivedere ciò che abbiamo mangiato a causa delle graziose curve dell'autostrada ligure. E nel ritorno riecheggia la frase:
- Comunque a me, Camogli, ricorda qualcosa...- .



Filippo

giovedì 19 luglio 2007

LE VACANZE DI MARVELLOUSE

Buongiorno a tutti, ragazzi!
Nonostante non abbia più una mezza cippa-lippa da fare, è venuta ugualmente l'ora di andare un po' in vacanza. Sì, per modo di dire.
Ultimamente sto scrivendo per il magazine culturale L'Altra Pagina, al sito:


Siete tutti ufficialmente invitati a farci un giro.
Qui su Marvellouse gli aggiornamenti andranno un po' a rilento nel mese di agosto, quindi vi chiedo di essere tanto pazienti e di inviarmi le foto delle vostre vacanze, al rientro.
Un bacione a tutti, ci vediamo presto

Filippo

venerdì 13 luglio 2007

Sondaggio: il tormentone dell'estate sarà ...

E' stato il primo sondaggio del blog di Marvellouse, ed il risultato è stato inequivocabilmente netto. Naturalmente votare è assolutamente gratis, quindi piccoli spilorci braccine corte che non siete altro, potete cliccare tutte le volte che volete, anche cinque al giorno, ed il vostro conto in banca resterà intatto. Dunque, passiamo ai risultati:

1) The winner is : Mika con "Relax (take it easy)"

La melodia non è del tutto nuova, in quanto è stata ripresa da un brano dei Cutting Crew intitolato "I just died in your arms tonight". Eppure il ricciolino inglese, dopo la hit di debutto "Grace Kelly", ha confezionato un secondo singolo più che adatto per il mercato europeo, italiano compreso. Chi di voi non si è trovato in questi giorni a canticchiare il ritornello di Relax con pessimi acuti nella parte in falsetto? Un applauso ancora a Mika,"mica" scemo lui ...


2) Medaglia d'argento: Rihanna featuring Jay Z con "Umbrella"

In America impazza: è attualmente per la settima settimana di fila alla numero #1 della Billboard hot 100. Rihanna è bella, si sa, con gli occhi da panterona e le gambotte belle piene. Il video poi, girato tra gli schizzi computerizzati ed un balletto sulle punta altamente discutibile, sembra aver colto nel segno. E la presenza di Jay Z è ormai un certificato di garanzia.

3) Bronzo per Tiziano Ferro, con "E Raffaella è mia"

Un omaggio coraggioso alla grande Raffaella Carrà, quello del Tiziano nazionale, che si dichiara apertamente fan della regina del Tuca tuca, invitandola a ballare con sé nel video per la canzone. E la Raffa che fa? Accetta, naturalmente. Con la freschezza della bambina che non è più. Ma che dentro rimane pur sempre.

4) Quarta piazza per Irene Grandi e la sua "Bruci la città"

Il video girato in Second life è piuttosto carino, originale se non altro. Irene, poi, sembra aver imparato la lezione di "come scrivere un testo che rimanga nella memoria degli ascoltatori". Ed ecco allora che ci piazza un verbo "leccare" in posizione ideale, a metà tra il malizioso ed il provocante. Brava Irene, che fa rima con...

5) Ultimo posto per Paola e Chiara, con "Second life"

Bello il titolo, ma solo quello. Le veline della musica italiana ci riprovano con l'inglese. Ma questa volta, nonostante l'esperienza in tormentoni balneari del calibro di "Vamos a bailar", sfoderano una canzoncina non troppo vivace e nemmeno troppo originale. Confidando nelle loro doti canore, le aspettiamo per la prossima estate...
Filippo

mercoledì 11 luglio 2007

Nottata NO

Pessima nottata. Sorvolando sulle paranoie varie ed eventuali che hanno accompagnato il mio sonno (Corte, mi sa che sono diventato schizofrenico proprio come te), sonno che a dire il vero è stato più che altro un continuo rigirarsi nel letto, voglio ufficialmente aprire una petizione affinché venga impedito alle zanzare di entrare nelle camere da letto altrui.

Che poi chissà perchè questi esserini piccolissimi riescono a fare un casino allucinante quando ti passano accanto all'orecchio durante la notte. E tu (per non dire io), cretino, lì a riempirti di manate e schiaffi per cercare di acchiappare 'ste zecche con le ali, con un unico risultato: loro continuano a svolazzare e tu ti innervosisci.

Io a mia madre avevo detto di comprare il Raid. Ma quella è paranoica più di me, e pensa che faccia male tenere un antizanzare acceso in camera mentre si dorme: io, modestamente, penso che sia molto più dannoso per la mia salute (psichica) avere un insetto rompicazzo che mi impedisce di riposare. Vabbeh, W la Padania!

Ucciso lo svolazzante tormento all'alba delle 2 e 34, grazie ad una mirata azione terroristica conclusasi con la morte dell'intruso, appoggio la mia arma di distruzione, il catalogo delle vacanze in Spagna dei Viaggi dello Zodiaco, e mi assesto sul cuscino con l'orgoglio di un cacciatore in pensione. A proposito, tanti saluti al mio nonno!

E dormirono per sempre felici e contenti? Illusi.

Sono le 6 e 20 quando mia madre mi ricorda felice che quella mattina sarebbero venuti i tecnici per installare il condizionatore. E secondo voi dove devono passare i tubi del condizionatore se non nella mia cameretta ordinata come una roulotte di zingari in vacanza a Rapallo?

Dunque mi alzo, prendo l'inseparabile cellulare, sorrido mezzo secondo nonostante le paranoie della sera prima, e mi rimetto a letto, nella camera dei miei. Con la finestra spalancata "per far cambiare aria, tesoro" ed una graziosa temperatura da febbraio 2006.

Ma ho troppo sonno per lamentarmi del fatto che mia madre telefoni al nonno lasciando ogni porta aperta ed urlando senza ritegno, un po' perchè mio nonno è sordo, un po' perchè mia madre ha un rapporto con la tecnologia simile a quello tra Albano e la Lecciso. E se dopo 6 anni mi chiama ancora per metterle sotto carica il telefonino, allora non ci sono proprio speranze.

Stoico, decido di non badare a nulla. Ma le 7 e 30 arrivano presto. E se alle 7 e 45 due simpatici cinquantenni iniziano a trapanare i muri della tua casa, non c'è porta chiusa o stanchezza che tenga. Mi alzo alle 8 dopo un quarto d'ora di bestemmie mentali in aramaico: Mel Gibson sarebbe orgoglioso di me.

Filippo

sabato 7 luglio 2007

07/07/07

Giorno, mese ed anno coincidono. Certo, avrei dovuto scrivere questo post alle 07:07 del mattino, ma a tutto c'è un limite. Giornata speciale, quella di oggi, proprio grazie ad una data così particolare: i nostri cugini americani hanno deciso in massa di sposarsi proprio oggi. Pranzi di nozze tutti da McDonald's, come nelle migliori tradizioni: la catena di fast food per l'occasione ha inventato il McWedding Menù, con torta alla meringa e spilletta di Spongebob in omaggio.

Ma non solo. Accanto a questo trionfo di merletti color pesca, le televisioni di tutto il mondo sono puntata sui palchi del Live Earth, la grande kermesse musicale sostenuta dal politico statunitense Al Gore per la sensibilizzazione verso i problemi ecologici, a cui prenderanno parte i Black Eyed Peas, i Police, Madonna e tanti altri artisti.

Tutto qui? Assolutamente no. Stasera, infatti, a Lisbona verranno proclamate le 7 meraviglie del mondo moderno, per le quali è stata presa in considerazione anche la nostra Torre di Pisa. L'evento sarà accompagnato da un'esibizione musicale di Jennifer Lopez.

7,7,7. Tre sette, come il gioco di carte. Se non l'avete ancora capito, oggi non avevo assolutamente nulla da dire, ma non volevo perdere l'occasione di scrivere qualcosa in questa giornata così importante. Baci a tutti.


Filippo

venerdì 6 luglio 2007

Piena pomeridiana

Visto e considerato che oggi è il compleanno della mitica France, l'inarrivabile distruttrice di Mini, colgo l'occasione per farle tantissimi auguri e dedicarle questo post, in cui narrerò della migliore piena alcolica che abbia mai preso.

Ore 16 e 30 a Castel San Giovanni, un sabato pomeriggio come tanti altri. Era il 2004, credo. Il battaglione d'assalto è composto da:
- Francesca, 1,59 m, adora i rottweiler, in amore è la più recidiva che conosca;
- Norma, 1,58 m, la saggia del gruppo, in discoteca rimorchia a bomba;
- Filippo, 1,80 m, ovvero io.

Ci introduciamo con le migliori intenzioni nel Caminetto, un bar di Castel San Giovanni, noto per la saletta nascosta all'interno con divanetti in pelle nera, caratteristiche che lo rendono il luogo ideale per chi decide di andare in fuga e un po' meno il luogo ideale a luglio, quando le chiappe ti si incollano ai divanetti.
Sfogliamo la lista: cioccolata calda? No, fa venire i brufoli. Succo di frutta? No, il dentista della Sensodyne dice che indebolisce lo smalto.

Arriviamo alla pagina dei cocktail. Scoppia una risata, all'insegna del "Ma dai, sono le 4 del pomeriggio". La risata si ferma, il ghigno rimane. Arriva la cameriera ed il gioco è fatto: due cosmopolitan, grazie. La Norma passa il turno, si accontenta di un analcolico: dilettante.
Il bicchiere si svuota in qualche minuto. Cameriera, altri due, grazie. Le patatine, che di solito tengono sotto controllo il tasso alcolico, si arrendono impotenti: il cointreau entra in circolo e partono le risate. Un sacco di risate.


Usciamo dal bar urlando, con la Norma che ci segue a distanza un po' imbarazzata. Ed ecco che iniziamo a correre avanti e indietro per il corso di Castello come dei deficienti, io davanti, dietro la France e per ultima la Norma, costretta a rincorrerci suo malgrado. Urlando cose oscene ed urtando ripetutamente i passanti, ci fermiamo davanti alla vetrina di "Tuttitipi", dove troviamo una vera vip della provincia di Piacenza: Rossella, una ragazza che ha corteggiato Costantino ed è arrivata tra le ultime 4. Un mito... E allora, alla distanza di un metro, iniziamo a bisbigliare come se avessimo ingoiato dei megafoni.

- Oddio, ma quella è Rossella di Costantino? -
- Nooo, è proprio lei ... -
Pausa, sguardo complice.
- Minchia se è grassa, però! -
- E' vero ... è una borsonaaaa! -
Scoppia la risata. Rossela se ne va con l'amica guardandoci male ed arricciando il labbro. Ma sparati.

Sempre correndo (ormai la Norma imprecava), torniamo a casa, e ci separiamo davanti al Palazzetto dello sport. Al che:
- la Norma entra in casa, si toglie le scarpe e la sua storia finisce qui;
- io raggiungo casa mia con un sorriso da ebete stampato sulla faccia, entro e mi siedo al buio sul divano con le braccia incrociate: quando i miei genitori torneranno un'ora dopo, mi troveranno ancora così e mi chiederanno spiegazioni che non saranno mai fornite;
- la France sbaglia strada, e dopo averla allungata di almeno 10 minuti, arriva davanti alla porta d'ingresso di casa sua. Al che, dopo aver provato qualche volta ad infilare la chiave senza successo, si addormenta in veranda con il delizioso tepore di un marzo in Val Tidone.

Questo pomeriggio è rimasto nella storia. Un bacione alla Norma che ci ha sopportato, ed alla mia mitica compagna di piena, che oggi compie 20 anni.
Filippo

giovedì 5 luglio 2007

Platinette, tra coppa e pisarei

Splendida serata ieri sera al Village di Piacenza. Il locale estivo festeggia i 10 anni di attività invitando un "grande" ospite, o meglio quello che potremmo definire un autentico vip di "spessore": signore e signori, siamo al cospetto di Sua Maestà la virago di tutte le drag queen, l'unica, inimitabile Platinette. Già, l'opinionista più famosa delle televisione italiana ha calcato (con qualche difficoltà nel fare i gradini) il palco del Village, ed insieme ad una simpatica band di supporto ha intrattenuto il pubblico presente alternando cabaret e musica per un'oretta davvero esilarante.
Amante della cucina piacentina, la Platy ha più volte ricordato il prezioso patrimonio artistico della nostra provincia: coppa stagionata e Pisarei e fasò. Buon gustaia. E così, tra una fetta di torta alla panna e qualche versione rivisitata con un po' di pepe di un simpaticissimo repertorio italiano, l'ospite della serata ha avuto l'occasione di scoccare qualche frecciatina avvelenata sui vari Corona, Nina Moric, Clemente Mastella e Padoa Schioppa.
Standing ovation per Platinette e tanti auguri al Village.


Filippo

domenica 1 luglio 2007

3 motivi per essere felice

Grandi giornate. Mentre mi sto preparando per l'esame di Epistemologia della comunicazione, un viaggio all'insegna di schizofrenia, alcolismo e teorie dell'evoluzione che nonostante il nome bizzarro consiglio a tutti, credete forse che da bravo studente sia disposto a stare chiuso in casa diventando "pallido e sbattuto come uno della Cattolica"? (Grazie Feli per la citazione)
No, assolutamente. Oddio, un po' pallido e un po' sbattuto forse sì, ma non per lo studio di certo.

Innanzitutto colgo l'occasione per fare tantissimi auguri alla Sognassa e alla Mignatta. Ieri sera siamo andati a festeggiare alla Tavola Amica tutti insieme appassionatamente: io, Sonia, Miriam, Giamma, Orko-Mirko, Claudia from Roma e una new entry direttamente dalla Pubblica di Castello, Giorgia. E così, brindando con un bicchiere di passivo (o passito, non ricordo :P), ci hanno raggiunto anche la riservatissima Francesca ed il promesso sposo Giuseppe. Tutti ad ubriacarci al Madras, dove per sballarmi ho bevuto, pensate, un bicchiere intero di succo di pompelmo: un'esperienza allucinogena... Il locale in questione ha pensato bene di ricordarci di essere nella val Padana intossicandoci con un fumo da discoteca che ricordava vagamente la nebbia invernale dell'Oltrepo' Magotto. Un complimenti speciale al DJ che faceva finta di trafficare sui piatti mentre suonava un cd già mixato. Meravigliosamente inutile.

E allora via verso il Village, dopo uno splendido giro panoramico per le rotonde della tangenziale sud. In questo locale per entrare si hanno due alternative: o una camicia o un anno di nascita precedente a quello del trattato di Versailles. Nonostante ciò, la musica è carina.

Ultimo, ma non per importanza, il numero 3. Ma stavolta non c'entrano un tubo né la Paris, né la Litty, ma una persona talmente speciale che il tormentone "meglio cambiare, neh?!" ha una sola risposta possibile: "manco morto!".

Incrociando le dita per l'esame di martedì, vi saluto tutti quanti e vi aspetto alla prossima.

Filippo

giovedì 28 giugno 2007

Messaggiando con la Feli

- Ciao! Come stai? Lo studio? Io non ce la faccio più... sto diventando pallida e sbattuta come una della Cattolica... aiuto! Settimana prossima si festeggia la fine degli esami? Promettimelo con segni paralinguistici!

- Ciao Feli, ho deciso di adottare un delfino! Come lo chiamo? "U" o in un altro modo?

- Ma chi ti dice che quello in realtà è un delfino? Può essere Cerruti che fingendosi tale si inserisce in un metacontesto acquatico... facendoti diventare ebefrenico...

- Sto già ridendo come un ebefrenico... Anzi, sto emettendo segnali "U" che esplicano la relazione "rottura di coglioni"!

- Lascia stare... io sono nel cyberspazio a ritrovare me stessa mentre un omino di pacman mi rincorre per fare sesso virtuale! Veramente, che palle!

Filippo & Feli

lunedì 25 giugno 2007

Se domani farà bel tempo

"La felicità se la tira davvero troppo" scrive Luca Bianchini sul retro della copertina di questo suo nuovo libro. E se lo dice lui, autore di uno dei più grandi romanzi pop degli ultimi anni, l'indimenticabile Instant Love, in un certo senso bisogna fidarsi. Ma non troppo, mi raccomando.

Il protagonista della storia è Leon, un capriccioso rampollo milanese, che divide le proprie giornate tra ozio, cocaina e la fidanzata Anita. Ma ecco che quando il terzo componente della sua perfetta equazione decide di lasciarlo per il suo migliore amico, qualcosa si disintegra nella routine quotidiana del ricco Leon: e allora via verso un piccolo paesino delle colline toscane, dove incontrerà l'autorevole donna Lavinia, il sentimentale Ricardo ed un mondo a lui del tutto sconosciuto, fatto di duro lavoro, vini pregiati e sentimenti genuini.

Bianchini riesce a cambiare totalmente registro di narrazione in questo terzo romanzo, allontanandosi dalle realtà più glamour dei precedenti lavori e puntando ad un'analisi più approfondita della crisi individuale del proprio protagonista. Nel fare ciò, giustamente, adotta una narrazione in prima persona, ma che tuttavia garantisce al lettore un'immedesimazione non totale, lasciando così ampio spazio ai giudizi ed alle interpretazioni personali.

Numerosi gli spunti tra la rosa dei personaggi: Ricardo, il cubano sognatore che insegna i balli latini alle proprie colleghe, e Giulia, la ragazza innocente ma non ingenua, si caricano di positività ed emergono dalle pagine come le presenze più belle dell'intero racconto. Anita, la donna del desiderio che si allontana, poi torna, e poi si allontana di nuovo, richiama alla mente la Stella di Ti seguo ogni notte, ma con una personalità più nobile, capace di adombrare i capricci femminili del suo eterno tira-e-molla.

L'amico di college Stéphane, invece, viene sviluppato poco e non assume alcun ruolo importante durante tutta la narrazione, deludendo chi si aspettava molto di più da un personaggio presentato con notevole enfasi, ma che non riesce ad oltrepassare i meno definiti margini della storia: un accenno interessante, che tale rimane. Purtroppo.

Nel complesso, tuttavia, il romanzo risulta molto gradevole alla lettura. Alcune tecniche della narrazione, come le lunghe telefonate tra Leon ed i suoi familiari, mostrano un Luca Bianchini sempre alla ricerca di nuovi espedienti letterari, che in questo caso colpisce nel segno. Da apprezzare l'accurata ricerca nel linguaggio, che trova un sublime stridio tra il milanese sboccato di Leon e l'amabile accento toscano della popolazione di Trequanda.

Filippo Piva