7) Ale di Bologna. Che in realtà non è proprio di Bologna, è di Trieste, ma si è traferito in Emilia per lavoro, perchè, sapete, fa il tributario, che è un lavoro piuttosto complicato, anche se interessante, e non ti lascia tantissime ferie, e allora quelle poche che ha decide giustamente di impiegarle a ... rompere i coglioni a chi sta cercando di divertirsi a Torremolinos. Ma quanto è bello ritrovarsi una cozza logorroica attaccata ai coglioni? Non troppo. Specialmente se alla sera ti pedina per tutti i locali, esibendo un'imbarazzante t-shirt di Hello Spank e dichiarando pubblicamente di essere un ballerino hip-hop. Inopportuno.
6) Luka. Che non so se scrive con la "K" o con la "C", ma la lettere straniera esprime al meglio la sua condizione di altoatesino emigrato in Spagna per lavoro. Cinquant'anni d'uomo vissuto, un'esperienza che trasuda da ogni poro della pelle. Peccato per la scelta un po' expensive del ristorante in cui ci ha portato: due antipasti del cavolo ed un pesce evidentemente laccato d'oro, un tale besugo che non ha nulla da spartire con il Gabibbo, per un totale di 55 euro a persona. Con Mastercard. Ya, ya.
5) Antonio. E' stata la nostra guida turistica, e per questo gli vogliamo un gran bene. E mantiene il primato per essere l'unico malaghegno a rendersi conto della truzzaggine dilagante e nauseabonda dei suoi concittadini. Nonostante ci abbia proposto di accompagnarlo all'obrobrio della Feria di Malaga, una sorta di festa di Borgonovo ingigantita e molto più tamarra (e già quest'ultima non è da sottovalutare in quanto a tauri), per il resto è stato un autentico ragazzo d'oro. Scarpe della Lumberjack a parte.
4) Manu. Al motto di "Aqui todo el mundo pippa", ecco che a Granada lo zio Claudio ammalia questa splendida quarantenne sosia di Loretta Goggi. E allora arrivederci a Torremolinos, dove la ritroviamo dietro al bancone del bar "La Gorilla", un locus amenus della felicità sintetica. Con una figlia diciannovenne che la invita alla sobrietà, un matrimonio naufragato alle spalle ed un compagno attuale dalle idee un po' troppo confuse: un affresco eloquente di un'eterna adolescente ribelle. Che invece che tra i capelli, la riga se la fa in bagno.
3) La Tìa Paco. Proprietario del bar "La Gorilla", costui è uno degli imprenditori più capaci dell'intera Costa del Sol. Trovare, arredare e dirigere un piccolo barettino in un giardino interno di una località turistica è cosa da tutti. Nascondere dietro a questa attività un fruttuoso commercio di polvere bianca, beh, questa è una cosa da Paco. Denti (e setto nasale) distrutti a parte, si è reso famoso per il saluto "Biba la Itallia" che ci dedicava ogni volta. Nonostante fossimo l'unico gruppo di clienti a consumare unicamente sostanze liquide.
2) Bola. Pittore, artista, cantante. Un ultra-sessantenne che si toglie anni ed anni dalla carta d'identità, e si rincoglionisce ogni giorno di più a suon di alcol e chissà cos'altro. Una vera mascotte, resa indimenticabile da un impeccabile repertorio di melodie italiane: hit dell'estate, la versione rivisitata di "Ti vollio incullare". Cristian e Claudio ringraziano ancora questo fantascientifico individuo per aver consigliato loro di assaggiare l'Ajo blanco. Una zuppa di aglio raffreddata con ghiaccio e spolverata di mandorle.
1) Dolores. E' la zingara di Albaicin a trionfare nella nostra classifica, grazie alla statura direttamente proporzionale alla larghezza ed a quel gragarozzo da pellicano che ci ha fatti innamorare. Imprenditrice astuta, vende nacchere a 7 euro e legge la mano a prezzi variabili a seconda della lunghezza delle varie linee. Il delirio, però, si scatena all'uscita: "Dolores, que en el culo te van-den-brodes". Il significato lo cogliamo solo in parte, ma una settantenne che si definisce in questi termini non può che vincere la nostra sfida.
Filippo
1 commento:
AAAAAAAAAAAHHHHHH! Filippinoooo guardalo li!
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