giovedì 31 maggio 2007

VIP, Very Improponible People

Facendo il giornalista per il quotidiano locale di Piacenza, ho avuto l'occasione di intervistare qualche VIP. Oddio, non so fino a che punto si possano considerare tali gli ospiti delle discoteche, però diciamo che in un certo qual modo restano pur sempre dei "personaggi famosi". Vediamo di spettegolare un po' su di loro.

1) La più fumata: Donatella Rettore. Grandissima, purissima, fattissima. Entra nella discoteca in cui avrebbe da lì a poco fatto un concerto ed inizia a gridare perchè sul palco non hanno montato la scenografia come voleva lei. Che poi, scenografia: il nuovo singolo si chiamava Konkiglia (e già ho detto tutto, kazzo!). Mi dite chi è quel pazzo che la voleva far cantare dentro a un mega-riccio di mare? Per fortuna il palco era piccolo e non ci stava.
Finita la sfuriata si dedica alla mia intervista, che inizia malissimo quando le ricordo che non fa album da un sacco di anni. Lei arriccia il naso e mi dice che ne ha pubblicato uno l'anno prima. Io controbatto che era solo un singolo. Lei sostiene convinta che non è così. Vabbeh, sorvoliamo.
L'intrevista, tra l'altro molto bella, viene interrotta dal saluto di un "uomo" che si fa riconoscere come "La Cesira". Scoprirò solo molto dopo che si tratta di una delle Drag Queen più famose d'Italia. Finito il colloquio chiedo l'autografo, giusto per prassi. Lei me lo fa, ma senza aprire la biro. Dunque, per chi vuole un bassorilievo su un foglio di carta con la firma della Rettore, rivolgersi al sottoscritto. Che trash.

2) Il più stronzo: Walter Nudo. Mi mandano in una discoteca-ristorante dove "il bel Walter nudo si esibirà con la sua live band per il piacere del pubblico presente". Arrivo previsto, ore 1:00. Per precauzione, mi presento un quarto d'ora prima. Nudo, sempre per precauzione, arriva un'ora dopo. Ovviamente non sa che sono un giornalista, mi passa da parte e dice con la sua assistente: "Ma per arrivare al camerino devo passare qui, in mezzo a tutto il pubblico?" con voce più che menosa. L'assistente annuisce, lui sbuffa. Il pubblico non lo caga, tanto per la cronaca.
L'apoteosi giunge quando si rifiuta di concedermi l'intervista, facendomi dire dal suo assistente (e già qui si vede tutta l'educazione) che non può rilasciare dichiarazioni perchè da lì a poco sarebbe cominciato Carabinieri 234 su Canale 5 e c'era il top secret. Io rispondo che avrei evitato domande su Carabinieri, evitando di sottolineare che non gliene fregava a nessuno. L'omino sorride e mi dice che non si può e basta. Fanculo, serata buttata via.
Inizia il concerto e ancora ho un briciolo di speranza. Che viene del tutto spenta dalla voce da karaoke di Nudo, e dall'interpretazione delle canzoni rasente al patetico (per non infierire sul repertorio). Scrollo la testa desolato, il pubblico la pensa come me. Cinque donne che ballano, il resto del locale che sbadiglia. Il giusto premio per un menoso di tale stazza.

3) Il più incoerente: Giorgio Alfieri. Per chi non si ricordasse di lui, ha partecipato ad entrambe le edizioni di Campioni ed è stato tronista di Maria De Filippi. Serata di Halloween, festa degli studenti. Una voglia di intervistarlo pari a quella di farsi investire da una Smart grigia. Mi portano in questa saletta oscura, giusto per facilitarmi il compito di scrivere, in cui Giorgio ed il suo agente, un pappone con tanto di collanazza d'oro al collo, stanno bevendo l'impossibile. Buono, penso, almeno mi dice qualche stronzata. Il ragazzo è simpatico, benché colto come la suola di una Nike made in China. Il meglio di sé lo dà alla domanda: "Ti senti più vicino al mondo del calcio o a quello dello spettacolo?". La risposta è meravigliosamente incoerente: "Ti dirò, a tutti e due. Quello della spettacolo mi affascina molto, mi piacerebbe entrarci: penso che ultimamente però, ci sia davvero dentro tanta gente che non sa fare nulla, guarda la Lecciso". Per la serie, un incapace in più in televisione non potrà poi nuocere tanto. Bravo Giorgio, la nostra televisione è nelle tue mani. O nei tuoi piedi...
Filippo


P.S. Tantissimi auguri a Laura che oggi smette di essere teen-ager e passa ai 20. Buon compleanno!

mercoledì 30 maggio 2007

L'ottava nana

Questo non è un vero e proprio post.
O meglio, lo è ma è corto corto, giusto per farvi vedere una foto.
Sì, vabbeh, una sola foto, e allora? Il blog è mio e decido io.
No, dai, stavo scherzando. Non fare il permaloso, dai. Noioso che sei.

Ecco a voi la tigre del pop mondiale, la biondissima Christina Aguilera. Ma dov'è finita? Ops, l'ho calpestata. Ragazzi, è una nana, come potete vedere dalle foto. Con il tacco che si ritrova non arriva nemmeno ad essere alta come la macchina.
Ora, so già che Fra & Cinzia si metteranno sul piede di guerra dopo questo mini-post. Sappiate che io non discrimino per nulla le persone sotto il metro e sessanta. Per quello ci pensano già Mirabilandia e Gardaland con i loro divieti.
No, dai, scherzo. W i sette nani, w l'Aguilera e w le Katia e Valeria dello IULM. Perchè lo sappiamo tutti che nella botte piccola c'è il vino buono. Anche se ce n'è meno.
Filippo

Palestra e ciliegie

A casa dormo, faccio colazione, guardo la tv, ridormo, accendo il computer, riguardo la tv. Poi mi prende quel senso d'angoscia del "Filippo, cazzo, devi studiare" ed ecco che mi ritrovo magicamente incollato al libro di economia. Per circa 2 minuti. Ho fatto il calcolo: procedendo con questi ritmi, potrei arrivare a dare l'esame per il 10 luglio. Del 2009.
"Basta, da domani mi metto d'impegno". La Granatina Mumu se lo sente ripetere di continuo, ormai non ci crede più. E fa bene. Ma da oggi giuro che mi metto seriamente sotto.

Nel frattempo ne approfitto per fare un po' di allenamento in palestra. Ho buttato giù un po' di pancetta (secondo me sono gli strani sughi della mensa IULM che fanno spuntare i lardominali), tonificato qua e là, speso 80 euro per l'abbonamento estivo. Già, perchè solo i cretini trascorrono i mesi più caldi in palestra. Vabbuò, tanto io un po' cretino lo sono.

Oggi ero col Giamma a fare un po' di dorsali, quando si è piazzato vicino a noi il personal trainer, il mitico Stefano, che si è lasciato andare ad uno sfogo contro la dieta che sta seguendo.
Ora. Immaginatevi un ragazzo sui 30, alto circa 1,80, col vitino da Carmen Russo e le spalle larghe come il culo di Platinette. Si lamentava della dieta a zone, che lo costringe a mangiarsi riso col pollo a colazione. Ma chi cazzo te lo fa fare?
Boh, forse vorrà essere in forma per quando lo obbligherò a partecipare a Mister Piscina. Intanto io me ne stra-frego della dieta a zone e mi pappo un bel piattone di pasta al ragù, con il prosciutto crudo e le ciliegie.

Piccola parentesi sulla parola "ciliegie": il plurale di "ciliegia" potrebbe essere sia "ciliegie" che "ciliege". Ma la regola generale dice che, se nel nome singolare l'ultima sillaba (-cia, -gia) è preceduta da una vocale, allora il plurale si formerà con la "i". Dunque la parola "ciliege" senza "i" è accettata, ma soltanto perchè la nostra lingua va pian piano imbastardendosi. Per questa nota grammaticale si ringrazia una persona speciale, che però non mi ha voluto portare alla festa delle ciliegie.
Uffa, sarà per la prossima.
Filippo
P.S. Tanti complimentoni alla Feli e alla Corte che ieri si sono portate a casa un doppio 30 in epistemologia, e alla mia Patafrulli che si è conquistata un 30 in cinese. Raga, che sdelle!

martedì 29 maggio 2007

Iniziali

Potrei anche pensare di essere felice
Oppure di averti finalmente trovato
Per quello che sei,
Per quello che volevo che fossi.
Entrare dentro me è stato così semplice,
Rimanere in te è lo scopo di ogni giorno.

lunedì 28 maggio 2007

Come quando fuori piove

Cosa c'è di peggio rispetto a prendere i mezzi pubblici a Milano alle 8 di mattina in pieno orario di pendolari? Ovvio, prendere i mezzi pubblici a Milano alle 8 di mattina in pieno orario di pendolari quando piove. E oggi pioveva.
Finalmente (ovviamente è sarcastico) ho potuto appurare il vero significato dell'espressione "jungla cittadina". L'apoteosi si raggiunge sulle linee di superficie, di cui sua maestà la linea 90-91 sembra essere il "miglior" esempio possibile.
Ragazzotti del liceo che si insultano simpaticamente seduti sugli ultimi sedili sul pullman, quelli che quando vai in gita, si sa, sono sempre occupati dai veri fighi della classe. Io soffrivo il pullman, quindi dietro non ci stavo. Non ero neanche figo, ma questa è un'altra storia.
Questi ragazzotti, dicevo, sono però molto educati nell'insultarsi: imparata la lezione del "non dire le cose sottovoce o nell'orecchio, è maleducazione", decidono di rendere partecipe tutto il tram dei loro schiamazzi. E intanto fuori piove.
La tipica cinquantenne che vota UDC interviene, un po' per il tempo, un po' per la menopausa, richiamando i ragazzotti al silenzio. Ovviamente parte la replica, a suon di "scassaballe che non sei altro". Che teneri.
Fortunatamente la lotta civile tra pendolari si conclude alla fermata successiva, quando i ragazzotti decidono di scendere. Ha vinto la cinquantenne, io torno al mio lettore mp3.
E ripenso a qualche giorno fa, quando i posti a sedere erano quasi tutti liberi, e decisi di sedermi dietro ad una graziosa vecchina dall'età compresa tra i 70 e gli 80. Salì il controllore, chiedendo i biglietti.
- Buongiorno signor controllore - disse la vecchina con un grande sorriso ed una vocina dolce dolce - lo sa che per me è una grande sorpresa trovarla qui?-.
Il controllore sorrise imbarazzato - Ehm ... può farmi vedere il biglietto? -.
- Eh, non ce l'ho! - rispose la vecchia, e sfoderando gli occhioni lucidi - Ho con me soltanto questo bastone...-. Vecchia di merda, cosa cavolo provi la carta della pietà?
Il controllore le fece ugualmente la multa, un po' dispiaciuto ma ligio al dovere. Al che la vecchiaccia superò se stessa chiedendo: - E ai negri gliela fate la multa, eh?!-.
Morale della favola: a volte capisco benissimo il lupo di cappuccetto rosso.
Fuori intanto, continua a piovere. E la gente spinge, si pressa, si innervosisce. Una gentile signora decide di mettermi sotto il naso un gradevole sacchetto di plastica contenente o carne macinata, o la mano di un cadavere. Non so, l'odore era quello.
Ripongo il lettore mp3 nello zaino ed inizio la via crucis verso la porta del filobus. Scanso una cinese vestita finto-Gucci, due badanti sudamericane e mi accodo dietro a due studentesse di Relazioni Pubbliche. Non le conosco, ma chi indossa i Ray-Ban con una simile bufera non può che fare quella facoltà.
Scendo dal pullman, mi complimento con me stesso per aver deciso di indossare le scarpe bianche nuove, apro il mio fedele ombrellino (5 euro alla fermata di Romolo, nero, chic ma non impegna, ha passato sei mesi sotto il libro di epistemologia e resiste ancora) e mi avvio verso l'università.
Incontro Stefano, Pier, le mitiche Katia e Valeria dello IULM, la Corte, la seppur orgogliosa interista Martina e l'unico uomo capace di venire da Cuneo in macchina per registrare un voto ed accorgersi mentre sorseggia un cappuccino di aver dimenticato a casa il libretto: standing ovation per Giorgio Trucco.
Fuori piove ancora. Ma io sono felice.


Filippo

domenica 27 maggio 2007

Elezioni a Piacenza

Oggi si vota per eleggere il sindaco di Piacenza. E considerando la rottura di scatole che i poveri cittadini si sono dovuti sorbire in queste settimane, non possiamo fare a meno di gridare in coro: alleluja, alleluja.
Le pagine di Libertà, il quotidiano di Piacenza, grondavano ormai da qualche tempo di colossali cagate, e scusate il francesismo, riguardanti i candidati al ruolo di Primo cittadino. Schedine con domande dall'alto impegno sociale, quali "colore preferito?" o "squadra del cuore?", sono ormai diventate qualcosa di (tristemente) leggendario: e agli sconfitti resterà pur sempre la possibilità di partecipare a Miss & Mister Piscina, dove le domandine varie ed eventuali non saranno poi molto più complicate. Forse più interessanti, quello sì.
La sfida più accesa è tra Roberto Reggi, sindaco uscente ed esponente del centro sinistra, e Dario Squeri, candidato per la casa delle Libertà. Magari non ho capito niente di tutto questo calderone politico, ma nella mia ignoranza vorrei comunque approfittarne per estrapolare ugualmente qualche riflessione.
Chiunque, e ripeto chiunque, avrebbe dato Reggi perdente dopo un mandato portato avanti a suon di critiche e di polemiche. Parcheggi che sparivano in favore di piste ciclabili impraticabili (sfido io ad aver voglia di pedalare in mezzo allo smog cittadino), posti auto che diventavano magicamente a pagamento, rotonde arredate senza gara di appalto da qualche architetto in piena crisi depressiva. Persino Sgarbi, tra una litigata e l'altra con la Mussolini, aveva trovato il tempo di criticare pesantemente l'amministrazione piacentina (a causa di una tangenziale troppo vicina ad una villa del '600).
Eppure il centrodestra ha voluto tirarsi la tipica zappa sui piedi, scegliendo Dario Squeri come candidato. Il politico in questione sembra essersi reso protagonista di un meraviglioso balletto sinistra-destra, avanti e grand-plié degno di una coreografia di Amici di Maria De Filippi. Esponente della sinistra, decide di passare a destra. Motivi? Ne avrà pur dati, e cambiare idea molte volte può anche essere sintomo di intelligenza: ma alla gente, si sa, certe cose non piacciono proprio.
Così, mentre i vari Berlusconi, Fini, Veltroni e compagnia bella si sono avvicendati nelle piazze piacentine negli scorsi giorni, l'intera città veniva tappezzata di manifesti ed invasa da sostenitori imbarazzanti.
Il premio come peggior slogan va al caro Reggi, che sotto il suo sorridente faccione ha voluto la scritta: "REGGImi ancora". Come per dire, sopportami altri 5 anni. 'Sti cazzi.
L'Award come peggior tecnica pubblicitaria va invece agli esponenti della Lega nord, che sulle magliette verde lega (un must, come il rosso Valentino) portavano la scritta "Se non REGGI Roberto, vota Lega Nord". Penoso per due motivi: primo, già il giochino di parole se l'era costruito quell'altro, evitiamo certe cavolate; secondo, è ormai diverso tempo che gira la frase "bene o male, l'importante è che se ne parli". Eppure nessuno sembra aver imparato la lezione.

Filippo

sabato 26 maggio 2007

Ragazze e telefoni

Ieri sera, magiando le lasagne Buitoni, stavo tranquillamente chiacchierando con una persona molto speciale, quando per caso mi è balenata in mente questa associazione di idee.
Le ragazze, ed i ragazzi, potrebbero essere benissimo classificati come le varie marche di telefoni cellulari, in base alle loro caratteristiche ed al loro comportamento nelle relazioni sentimentali.
Per praticità qui parlerò solo di ragazze, ma sappiate che ogni singola parola può essere ribaltata sui maschietti.

Ragazze Sony Ericsson: sono quelle piuttosto gradevoli a prima vista, te ne innamori subito e perciò riesci presto a dimenticarti di quei piccoli difetti comportamentali. Le tratti benissimo, le fai sentire delle regine: ma al primo nervosismo, alla prima litigata, ecco che si infrange tutto e nulla più torna come prima.

Ragazze Nokia: le scegli perchè sono le più affidabili, ti piacciono e sono simpatiche. Hanno questa particolarità: non importa quanto le tratti male, loro ti resteranno sempre e comunque fedeli fino alla fine, sopportando le tue paranoie ed i tuoi momenti no. E anche se ogni tanto si prova l'irrefrenabile istinto di cambiare genere, magari scegliendo qualcosa di più sofisticato, alla fine tutti quanti tornerebbero da loro.

Ragazze Motorola: belle, ma piatte come un'assa da stiro. A livello fisico o a livello caratteriale.

Ragazze Siemens: ti incurioriscono, ma non sai bene perchè, non riesci a fidarti completamente di loro. Belle e maledette, ti intrigano fino al momento della scelta, ma non convincendo del tutto, vengono regolarmente lasciate in sospeso.

Ragazze Samsung: all'inizio spaventano, per il loro modo di ragionare forse un po' contorto, ma alla fine ti ci abitui. Ed è pericoloso innamorarsi di queste ragazze, perchè una volta che ci si abitua è difficile rinunciarvi, nel bene e nel male.

E tu? A quale ragazza/o corrispondi? E il tuo/la tua partner? Lascia un commento e... speriamo che prenda.
Filippo

giovedì 24 maggio 2007

Cicatrice

Lo strano percorso
dalla tua bocca
al mio cuore
percorre paranoie di bugie
e timori già vissuti.
Graffio con furia la mia pazienza
pregando di essere nel torto.

Milan-e-sì!

Ieri, finale di Champions League. Milan VS Liverpool, la sfida che avevo predetto già ai quarti. Per la lettura della mano sono 7 euro, per le carte 12. Chiamare ore pasti.
Tutto tranquillo, primo tempo paragonabile soltanto ad un film di Lynch. Talmente lento che sono certo di aver visto l'arbitro che sbadigliava.
A risollevare la partita ci ha pensato il mitico Pippo Inzaghi, e tutta Europa si inchinò davanti a un piacentino, calciatore che ho conosciuto dal barbiere di S. Nicolò quando ancora giocava nel Piacenza. Sono certo di aver avuto anche l'autografo, ma credo di averlo buttato insieme alla collezione dei Topolini. Amen.
Un goal di faccia. O di spalla. Senz'altro di culo, su questo non ci piove.
Il secondo goal, sempre di Pippo, ha invece reso leggermente più appetibile il secondo tempo: e adesso è sfida con mio padre, perchè lui sostiene che il portiere sia stato scartato, mentre io dico che Inzaghi ha calciato appena prima che l'estremo difensore si buttasse. Andata come andata, la fortuna di incontrarti ancoraaaa, sei bella come il sole aaaaaah ... Contegno.
A qualche minuto dalla fine, la mia vescica mi richiama al dovere, e proprio mentre tiro l'acqua il Liverpool segna una rete. Alla faccia della Granatina Mumu che non voleva che guardassi la partita: se fossi andato al cinema, col cavolo che avreste vinto. Potere dei piacentini.
Vince il Milan, l'arbitro ci risparmia l'ultimo minuto di agonia e fischia un po' prima della fine dei minuti di recupero. Gente che piange, gente che ride, gente che piange mentre ride.
Mando un paio di messaggi alle persone più milaniste che conosco, anche se mi sono dimenticato di fare i complimenti a qualcuno, tipo alla mitica Miky Piadina e a Dave. Più divertente pensare agli interisti che speravano di vedere la loro città dipinta una volta tanto di blu e nero almeno per un annetto. Sorry, arrivederci al prossimo scudetto, sperando di arrivarci. Perchè si sa, questa pazza Inter ce ne mette di tempo per vincere qualcosa.
Pippo si prende la coppa e se la porta via. Gattuso si incazza e chiama Totti al cellulare per renderlo partecipe, tanto lui ha Vodafone e non paga tanto. Ha pure vinto il premio come miglior cassetto ordinato, cosa vuole di più dalla vita? Che lasci un po' di gioia al povero Pippo, che l'ultima coppa che ha toccato era quella della De Grenet. E il tutto risale a qualche anno fa...
Ultimo, forse per altezza, il sempre-verde Silvio Berlusconi. Al primo goal di Inzaghi lo avevamo visto sogghignare con il labbro teso verso destra (sia mai il contrario), al che i casi erano due: o per scaramanzia non voleva eccedere nella gioia, o aveva un ictus in corso. Qualcuno gli avrà senz'altra augurato la seconda ipotesi, ma l'inscindibile patto con il diavolo ha salvato Berlusconi anche stavolta. Da ammirare per la tenacia.
Frase conclusiva delle interviste: "Il Milan ha vinto per la sua gente e per l'Italia intera". E mentre io già mi immagino i cartelloni con la scritta "Un presidente calciatore", passo e chiudo su questa ennesima finale di Champions.



Filippo

martedì 22 maggio 2007

Attesa

Ti ricordi di me?
Sto vivendo in attesa di un tuo cenno,
di una tua risposta.
Non voglio cercare nulla,
voglio solo che tu sia lo splendido dipinto
che mi ero costruito nella mente.
Chiedo solo un segno,
nulla di più.
Sono abbastanza maturo per capire,
sono abbastanza stupido per sperare.
E mi attacco ancora a quel
"ti amo" sussurrato al mio orecchio.

Back again

E' un sacco di tempo che non scrivo in questo blog.
Peccato, era carino. Vabbuò, vediamo di rimediare, eh?!
Oggi sono arrivati i risultati della lingua spagnolo I dello IULM. Passato, bene. Speravo di leggere anche il voto, giusto per non arrivare alla registrazione e sentirmi dire: "Signor Piva, lei ha passato l'esame con 17,51, dunque visto che ha la maglietta del rosso giusto, noi immensi e fantasticamente buoni prof. di lingua decidiamo di darle una mano e darle 18. Contento?". Esta poya, per dirlo alla spagnola.
Secondo scazzo della giornata è che l'Ila non ha passato spagnolo. Ma uffa, così non riesco ad essere contento del tutto. Qualcuno mi accusa di essere falso e buonista, ma per essere del tutto felice io ho bisogno che lo siano anche le persone a cui voglio bene. E la Granatina Mumu rientra in questo elenco di privilegiati. Vedrai che la passerai alla prossima, e se hai bisogno di una mano... ti do quella che non ho usato con Sex Bomb. Oddio che schifo.
Ora è pronta la milanese tripla panatura e quadruplo olio della mia mamma. Grazie, madre, per aiutarmi con tanto impegno nella dura lotta alla pancetta.
Buon appetito a tutti, ci risentiamo presto
Filippo