Scherzi a parte, NON visitate il tacco d'Italia in pieno agosto. Vedreste un mare meraviglioso, e una spiaggia talmente affollata da non trovare spazio per stendere la salvietta. Sognereste di orecchiette, pesce e grandi abbuffate di specialità tipiche a buon mercato, e trovereste posto solamente in localacci insulsi e cari senza motivo. Come la trattoria braceria Macarò di Gallipoli, alla quale - dopo una fregatura colossale da 40 euro a testa, con piatti che nemmeno la mensa di Cavatigozzi oserebbe proporre e servizio ancora più scadente- ho promesso cattiva pubblicità a vita. E quando io prometto, mantengo.
Detto ciò, il posto dev'essere senz'altro meglio di quanto abbia visto io. Peccato, per me è stata una grossa delusione. Condita, oltretutto, da un'altra delusione ancora più grossa. Ma a dire il vero, questa è l'ultima cosa di cui mi va di scrivere. O forse l'unica cosa di cui varrebbe la pena scrivere, ma non adesso, è troppo presto.
A Cremona fa veramente caldo, molto più che in Puglia. Ma secondo me è l'umidità. D'altronde l'estate ormai dura fino a ottobre, e l'autunno possiamo anche dimenticarcelo, perché non ci sono più le mezze stagioni. E quando si torna al lavoro dopo le vacanze, ci si sente ancora più stressati di prima della partenza, almeno per qualche giorno. Insomma, tento di immergermi nella superficialità e di sorridere a mille denti. Da qualche parte ho letto che il movimento dei muscoli facciali permette il rilascio delle endorfine, le molecole della felicità. E allora sorrido, perché so come farlo, ma con un grosso punto interrogativo nella mente.
Filippo